Le tracce del cristianesimo
Mentiremmo se dicessimo che il Cristianesimo non ha lasciato tracce di sè nella cultura, non solo italiana ma anche europea. L'esperienza cristiano - cattolica, specialmente qui in Italia, fa in qualche modo parte dell'esistenza di tutti, attraverso le tradizioni, le feste, l'arte, le tante associazioni di volontariato o di carattere culturale ed ecclesiale.
Mentre cercavo del materiale da proporre a voi, alunni delle classi seconde, mi sono imbattuta nell'Esortazione apostolica Ecclesiam in Europa, in cui Giovanni Paolo II sottolineò il profondo legame tra l'Europa e il Cristianesimo. Egli chiese che nella Costituzione Europea ci fosse un richiamo esplicito alle radici giudaico - cristiane dell'Europa, quasi a dare un'identità forte a questo Continente.
Quella del riconoscimento delle radici cristiane dell'Europa è una faccenda spinosa, che ha diviso il mondo politico e culturale. Sulla linea del suo predecessore, anche Benedetto XVI si è più volte espresso sottolineando come l'Unione Europea non deve dimenticare i valori che “sono frutto di una lunga e silenziosa storia nella quale, nessuno potrà negarlo, il cristianesimo ha giocato un ruolo di primo piano. L’uguale dignità di tutti gli esseri umani, la libertà dell’atto di fede come radice di tutte le altre libertà civili, la pace come elemento decisivo del bene comune”.
Ma veniamo all'Esortazione di Giovanni Paolo II, che è del 2003. Ve la propongo come testo cloze, in modo che possiate concentrarvi maggiormente nella lettura e nella comprensione. Cliccate sull'immagine per aprire l'esercizio.
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