A proposito di valutazione
Primi collegi docenti, prime riflessioni su griglie di valutazione, criteri, percentuali, ecc.
Un pensiero mi è venuto in mente in questi giorni, anticipato in parte dall'Elogio della lentezza (su cui ho già scritto), che l'ansia della misurazione mal si concilia con il rispetto del tempo di crescita di ciascuno.
Mi è capitato di ritrovare un pensiero di Martin Buber:
"L'uomo è come un albero. Se ti metti di fronte a un albero e lo guardi incessantemente per vedere se cresce e di quanto sia cresciuto, non vedrai nulla. Ma curalo in ogni momento, liberalo dal superfluo e tienilo pulito (...) ed esso, a tempo debito, comincerà a crescere. Lo stesso vale anche per l'uomo: l'unica cosa che gli serve è superare lacci e impedimenti, e non mancherà di svilupparsi e crescere. Ma è sbagliato esaminarlo in continuazione per scoprire quanto sia cresciuto".
Credo che il rispetto che dobbiamo ai nostri alunni e al nostro "mestiere" richieda di non lasciarsi prendere acriticamente da certi meccanismi. Valutare sì, stressare no!
Un pensiero mi è venuto in mente in questi giorni, anticipato in parte dall'Elogio della lentezza (su cui ho già scritto), che l'ansia della misurazione mal si concilia con il rispetto del tempo di crescita di ciascuno.
Mi è capitato di ritrovare un pensiero di Martin Buber:
"L'uomo è come un albero. Se ti metti di fronte a un albero e lo guardi incessantemente per vedere se cresce e di quanto sia cresciuto, non vedrai nulla. Ma curalo in ogni momento, liberalo dal superfluo e tienilo pulito (...) ed esso, a tempo debito, comincerà a crescere. Lo stesso vale anche per l'uomo: l'unica cosa che gli serve è superare lacci e impedimenti, e non mancherà di svilupparsi e crescere. Ma è sbagliato esaminarlo in continuazione per scoprire quanto sia cresciuto".
Credo che il rispetto che dobbiamo ai nostri alunni e al nostro "mestiere" richieda di non lasciarsi prendere acriticamente da certi meccanismi. Valutare sì, stressare no!
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